Avviso ai naviganti


Questo blog contiene testi e immagini la cui fruizione è adatta esclusivamente a un pubblico adulto e consapevole.


I racconti qui pubblicati sono inoltre opera di fantasia. Ogni coincidenza con fatti reali e persone fisiche o giuridiche, realmente esistenti, o con enti, società, organizzazioni, gerarchie sia naturali che soprannaturali, è da ritenersi puramente causale.


martedì 31 gennaio 2006

Come avete ben potuto vedere, c'e' chi si e' ripreso . . .  in tutti i sensi oserei dire e forse anche troppppppppo !
(No scherzo, lo sai son felice se sei felice)

Io invece pongo un quesito ; perche' se mandi un messaggio a uomo, che tu supponi sia serio e che lo faccia un attimino incazzare,  lui ti risponde: "cazzo all' inizio sembrava davvero un discorso serio, poi hai fatto svegliare il mio tronchetto"
Il mio era un discorso serio ! ! !


Suggestioni



Sono in bagno. Ho appena fatto una doccia e sto finendo di asciugarmi. Ho il pene eretto. Tiro un sospiro. "Dammi tregua", gli dico sottovoce. "Ti prego."



Mi infilo l'accapatoio dell'albergo e vo in camera. Afferro la cornetta del telefono che si trova sul comodino e premo lo zero.



"Buonasera, chiamo dalla stanza seicentotré. Parlo col concierge?"



"Sì, signore. In cosa posso esserle utile?"



"A momenti si presenterà alla reception una gentil fanciulla. Appena arriva, la faccia salire su da me."



"Potrebbe dirmi il nome della signorina in questione?"



"Fujiko."



"Come, prego?"



"Fu-ji-ko. E' duro d'orecchi forse?"



"No."



"Buon per lei. La ringrazio per la cortesia. Buonasera."



"Buonasera."



Riappendo la cornetta. Sono piuttosto seccato.



"Il rinomato Excelsior, quanto a servizio, lascia parecchio a desiderare", penso. "Questo giochino avrebbe dovuto avere come scenario la Pensione Brunetta. La cucina sarebbe stata casalinga ed io non avrei dissanguato il portafogli."



Piglio una delle poltrone della suite e la sistemo in mezzo alla stanza. Poi vo alla porta d'ingresso e socchiudo i battenti. Torno in camera, mi levo l'accappatoio e mi siedo sulla poltrona. Sono sempre duro e colo.



"Uffa", mormoro.



Mi do una pulita e divarico le gambe. Sono pronto. Manchi solo tu.



"Porca manetta!", eclamo.



Mi alzo, chiudo la porta bianca che separa la camera dal suo vestibolo e torno a sedere.



"Ho voglia di te, Occhiacci", sussurro. "La solita voglia matta."



Punto lo sguardo sul mio stiletto. E' ritto e turgido. Ed è tuo. Nessuna può manipolarlo nella maniera che piace a te. Tu sola ne hai la facoltà.



Il vestibolo si riempie di rumori. Sei a pochi metri da me. Ricomincio a colare. Vorrei venirti incontro e stringerti tra le braccia ma il Signor Capo mi tiene incollato a quella benedetta poltrona. Tiro un altro sospiro. Ti sento armeggiare coi vestiti. Mi balena davanti agli occhi l'immagine delle tue nudità. Stringo i pugni finché le nocche non sbiancano.



La porta bianca si apre. Ti vedo. Sei in perizoma e reggiseno ed hai i lunghi capelli ramati sciolti sulle spalle. Ti avvicini con passo tremolante.



"Fujiko?"



"Eh?"



"Quei trampoli te li sei messi apposta per me, vero?"



"Sì."



Mi alzo in piedi e mi spalmo su di te. Siamo di nuovo naso contro naso.



"Steel?"



Ti bacio più volte. Nonostante la mia foga sia incontenibile, riesci a sfuggirmi.



"Steel?"



"Oh?"



"Mi soffochi."



"Scusa."



Ti piglio in braccio. Mi fissi. I tuoi occhi verdi sono la solita meraviglia.



"Ratto?"



"Oggi il Ratto sciopera. Qui ci sono solo io, quello che ha il cuore tenero come il burro, quello che non giocherà mai coi tuoi sentimenti, quello che dovrebbe rassegnarsi ma che non gliela fa, quello che..."



Non ho più parole e mi cheto. Tu allunghi una mano verso il mio viso devastato dalla dermatite e mi regali una carezza.



Ti indico il letto con un cenno del capo. Tu annuisci in silenzio. Mi precipito verso l'alcova e, lì giunto, ti adagio con molta cautela sulle lenzuola di satin nero.



Mi sistemo tra le tue cosce. Ti sfilo il perizoma e poso la bocca sul tuo tesoro. Tu mi afferri la testa con entrambe le mani. Io inizio a suggere il clitoride. Hai una copiosa secrezione. Il tuo odore mi esalta. Mi do ancora di più e uso meglio che posso le labbra e la lingua. Tu miagoli e ansimi. Io ho il naso schiacciato contro il tuo monte di Venere e stento a respirare. Però non demordo. Sono sempre lì, sulla breccia. Succhio come un indemoniato. Voglio compiere il mio dovere di maschio, lo voglio con tutto me stesso. Sei fradicia di umori e saliva ma non ti ho ancora portato all'orgasmo. Continuo quindi a leccare e a suggere. La tua carne più intima è tutta risucchiata dentro di me. I muscoli delle mascelle cominciano a dolermi. Neanche quello mi arresta. Solo un colpo apoplettico potrebbe fermarmi. Ti sto sempre più addosso. Le mie labbra sono una ventosa umida e calda e la mia lingua è un dolcissimo assillo.



A un tratto inarchi il bacino e lanci un urlo. Ti vedo sussultare e poi rilassarti contro il materasso. Mi stacco da te e ti do un bacio sul pube rasato. Sto per inziare tutto dapprincipio quando tu mi blocchi con un gesto della mano.



"Ora tocca a me", mi fai.



Ti guardo dritto negli occhi. Vorrei disobbedirti ma l'intensità del tuo sguardo mi dissuade.



"I preservativi, Occhiacci, dove sono?"



"Fuori, nel vestibolo. Li trovi nella borsetta."



Mi alzo da letto e vo dove mi hai detto. Quando torno in camera, ho un profilattico in mano. Apro la confezione che lo contiene e cerco di mettermelo. I miei tentativi non sortiscono l'effetto sperato.



"Steel?"



"Oh?"



"Vieni da me. Ti aiuto io."



Mi siedo sul letto dirimpetto a te e ti passo il preservativo. Tu me lo infili srotolandolo sul glande con estrema attenzione. Ho un leggero sobbalzo.



"Ti ho fatto male?"



"Un poco."



"Rimedio subito."



Ti accucci tra le mie gambe e mi prendi in bocca. Il tuo calore è un toccasana. Il dolore di prima è solo un pallido ricordo.



Inizi a praticarmi una delle tue formidabili fellatio. Da come ti muovi capisco che vuoi andare per le lunghe. Ti poso una mano sui capelli.



"Basta", riesco a sussurrare.



Sollevi il capo e mi fissi.



"Perché?"



"Voglio entrare dentro di te."



Accenni un sorriso.



"Voglio?"



"Vorrei."



Ti metti gattoni ed io mi sistemo dietro di te. La vista delle tue rotondità è uno spettacolo ecezionale. Ti penetro lentamente. Ho intenzione di assaporare ogni frazione di secondo di quell'attimo fuggente. Comincio a pompare. Accelero e decelero a seconda del tuo piacere. Ti mordo le spalle e la schiena. Poi le copro di baci appassionati. Mi fo ancora più sotto e ti afferro per i fianchi.



"Olet kaunis", mormoro tra uno ansito e l'altro.



Sono dentro di te fin dove mi è possibile e spingo come un dannato. Ti scappa un gridolino e ti abbandoni di nuovo sul materasso. Sei giunta all'orgasmo quasi in silenzio. Esco da te. Sono al limite e devo liberarmi.



"Fujiko?"



"Eh?"



"Mettiti supina, ti prego."



Esaudisci la mia richiesta più in fretta che puoi. Io mi levo il profilattico e mi sistemo a cavalcioni su di te. Appena mi tocco, zampillo e ti inondo il pancino.

domenica 29 gennaio 2006


S.S.S.R.

Signore Signori Si Riapre


Il caporale Sidney, in preda alla sindrome del parlar per sigle del Cattivo Tenente, prende possesso del blog fino al ritorno di Nemo (e anche dopo ! ! ) A presto ulteriori comunicazioni di servizio.

giovedì 26 gennaio 2006


S.B.



Si chiude bottega.



Il Cattivo Tenente, a cui capita spesso di parlar per sigle, vi ha appena comunicato l'avvenuta chiusura del Serraglio. Nemo è di nuovo in sofferenza e abbisogna di qualche giorno di quarantena. E' in preda allo sconforto e alla gelosia. Brutto affare, non credete?


Smile



E' molto bello regalare un sorriso alla Blackie.

mercoledì 25 gennaio 2006


Rimorso



Dal Vocabolario del Ratto, cit., p. 669.



Rimorso Mozzico piuttosto forte che segue uno appena sussurato.



Capito, Micio?


Pubblicità progresso bis



Colleghi maschi, abbiate estrema cura delle vostre compagne e, se possibile, evitate il sessantanove. E' pratica questa che sovente deconcentra.



Gentil Dama, procedo bene? Che dite?

martedì 24 gennaio 2006


Una morte dolce



Esser soffocato da un mare di baci.

lunedì 23 gennaio 2006


A.A.A. Segreta cercasi



Il mio Serraglio ha urgente bisogno di una Segreta tuttofare. Le fanciulle interessate possono inviare i loro curricula all'indirizzo sotto riportato.



Terasrotta *



Mannerheimintie 1



00270 Helsinki



Suomi - Finland



La prescelta riceverà vitto e alloggio e una serie di magnifiche elargizioni in natura.



* Terasrotta sta per "Steelrat". Oh, il Serraglio ha la sua base nell'Ultima Thule.


Pubblicità progresso



A tutti i colleghi maschi in ascolto: imparate a usar bene la lingua. Siate fonte di gioia e piacere per le vostre compagne!



Come promessoVi, Gentil Dama, mi son messo all'opera per rendere più efficace la Vostra campagna d'acculturazione dei popoli. Un saluto deferente e il solito cunnilinguo prolungato.

domenica 22 gennaio 2006


L'Ilona, Caligola, Cleopatra e Poppea



Stamani Cicciolina era su Radio Capital e veniva intervistata da non so chi. A un tratto le scappa questa frase: "il liquido seminale è un toccasana per la pelle. La rende morbida e vellutata". Mi son sganasciato dalle risa. Anche Caligola era della stessa idea. Cleopatra e Poppea no. Loro andavano a latte d'asina e petali di rosa.

sabato 21 gennaio 2006


Un dilemma davvero cornuto



Se l'Italia dovesse tornare a essere quella che fu, voi chi scegliereste: i Savoia o gli Aosta?



Io propenderei per il ramo cadetto. L'Aimone, padre dell'attuale Duca d'Aosta, era uno a cui piaceva la gnocca. Quand'era in Marina, lo vedevan sovente nelle più eleganti "case" dell'Alto Tirreno.

giovedì 19 gennaio 2006


Un messaggio nella bottiglia delirato nel nulla



Chiedo a chiunque in ascolto notizie certe circa una donna di nome Segreta. Di lei so solo questo: fa i gavettoni e non ama né le birre italiane né quelle d'importazione.



Ah, talvolta canta le canzoni degli Alpini con uno strano accento.

mercoledì 18 gennaio 2006


Murphy, Gattuso e Dunn *



La legge di Murphy ** ha dieci corollari. Il quinto *** è stato poi sviluppato da Gattuso con particolare riferimento al ruolo dei colpi di fortuna ****.



* Per ulteriori notizie su Murphy e i suoi compagnucci, v. www.murphys-laws.com



** "Se qualcosa può andar storto, lo farà".



***  "Lasciate a se stesse, le cose tendono ad andar di male in peggio".



**** Alle stesse conclusioni di Gattuso, peraltro, era giunto anche Dunn per il quale la "botta di culo" conta di più della strategia.


Gattuso e la sua estensione



Per come la vedo io, l'unica cosa che funziona veramente è l'estensione di Gattuso al quinto corollario della legge di Murphy *.



Recita detta estensione: "una pianificazione, per quanto attenta, non potrà mai sostituire una bella botta di culo".

lunedì 16 gennaio 2006


Concorsi



Ho appena preso parte all'ennesimo concorso pubblico per titoli ed esami. Non son molto ottimista però. Ho fatto cilecca sia coll'Università che col Comune. Spero non avvenga lo stesso colla Sceriffa. Il mio timore più grande è dato dalla Commissione esaminatrice. Uno dei suoi membri "a latere", la Folletta, fatica a capirmi vista la mia propensione per certe geometrie.

domenica 15 gennaio 2006


Un cadeau



Ragazze e ragazzi, oggi ho il cuore magnanimo. Vi regalo perciò una citazione che leggerete in neretto.



Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.



Sapete chi disse queste parole? La Eleonor Roosvelt. Non tutte le first ladies son delle galline come la signora Bush.


Cottarelle



Ultimamente son di master e ho preso una cotterella per la mia insegnante di giornalismo. Ha davvero una bella testolina.



E un paio di mele che consumano gli occhi.

mercoledì 4 gennaio 2006


Avviso ai miei quattro lettori



Son costretto ad assentarmi da queste pagine per qualche giorno. Chi volesse sa dove trovarmi. Bye


Minime



Da I pensierini del Ratto in I deliri del Serraglio, Edizioni Laterza, Bari, 2006, p. 777.



La tragedia s'accompagna talvolta al paradosso.



Diffidate degli assoluti.



La filosofia disorienta e non conduce in nessun luogo.



Solo i bimbi voglion sempre aver ragione.



Usare una donna come uno sborratoio alla lunga annoia.



E' da timidi esibirsi in foto e video.



Mai sottovalutare gli altri e sopravvalutare se stessi.



L'ironia aiuta a vivere la vita.



Non c'è peggior cosa dell'indifferenza verso gli altri.



 


Massime



Da I frammenti di Eraclito in I presocratici, La Nuova Italia, VI ristampa, Imola, 1982, p. 29 ss.



Se tutte le cose diventassero fumo, l'organo che le distingue sarebbe il naso.



L'opposto concorda con l'opposto, e bellissima è l'armonia dei discordi.



Incapaci di ascoltare, incapaci di parlare.



L'indole umana non ha saggezza, quella divina sì.



Non è possibile scendere due volte nello stesso fiume.



Ho studiato me stesso.



Il Conflitto è padre e re di tutte le cose: gli uni rivela come dei, gli altri come uomini; gli uni fa schiavi, gli altri liberi.



Per quanto tu possa camminare, anche se arriverai alla fine della strada, non incontrerai mai i confini dell'anima: tanto profonda è la sua ragione.



Bisognerebbe buttar via i cadaveri ancor più dello sterco.

lunedì 2 gennaio 2006


Tanaka



Tanaka * era amico di Jugi. Lavorava per la tv giapponese. Era a Firenze perché voleva perfezionare il suo italiano.



Le sue passioni erano Anna Maria Rizzoli e le sexy commedie degli anni '70. Giuro!



Una volta, sempre dopo cena, mi chiese: "Perché i carabinieri hanno i pantaloni con le strisce rosse?" Non seppi che rispondere. Forse per colpa del Cecchi.



* Tanaka è un nome di comodo. Quello vero me lo son scordato. La mia memoria, purtroppo, non è più quella di un tempo. 


Geishe



Il mio vero "io" a Jugi una sera dopo cena.



- Andare con una geisha è esaltante?



- Sì, le più brave san recitare le poesie in maniera deliziosa.



Mi sembra di aver riso come un idiota. Ero saturo di Cecchi e saké.


Cecchi e saké



I giapponesi son molto abbotonati. Parlan di sesso solo quando son ciucchi di Cecchi * e saké.



Nota per i non iniziati: il Cecchi è il chianti di chi non può permettersi l'Antinori o il Frescobaldi.


Jugi



Jugi era uno dei miei amici più cari. Veniva da Tokio ed era uno sfegatato tifoso della Fiorentina.



Cucinava molto bene. I suoi spaghetti al pomodoro erano eccezionali.