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I racconti qui pubblicati sono inoltre opera di fantasia. Ogni coincidenza con fatti reali e persone fisiche o giuridiche, realmente esistenti, o con enti, società, organizzazioni, gerarchie sia naturali che soprannaturali, è da ritenersi puramente causale.


venerdì 28 settembre 2007


Nessuno



Giaci sul letto nuda. Voli sulle ali del nulla grazie agli effetti della solita pillola. Hai gli occhi chiusi ma vedi Dio camminare sul soffitto della tua cameretta.



Allunghi le braccia. Ti stiracchi. Sei leggera. Le bruttezze della vita sono un ricordo evanescente perso nel profondo dell'abisso.



Sorridi. Dal respiro di Dio cade polvere bianca. Il rimedio contro l'infelicità del mondo.



Cerchi di agguantarne un granello. Non vi riesci. Tenti di nuovo. Invano. Qualcosa te lo impedisce. Mugoli disperata.



Un dolore acutissimo e violento. Vuoi sfuggirgli. Non puoi. Il suo morso è implacabile.



Apri gli occhi. Hai la vista appannata. Scorgi una sagoma d'uomo che incombe su di te.



"Chi sei?", chiedi a quell'ombra vaga e minacciosa.



Uno schiaffo cattivo ti colpisce in pieno viso.



"Nessuno."



Una voce distante. Forse la conosci.



"Ratto?"



Un altro schiaffo cattivo. Sulla bocca.



"Il Ratto non esiste. E' cartone."



Stringi le palpebre. Aguzzi gli occhi. Mi vedi chiaramente adesso. Ti sto sopra, a cavalcioni sul bacino, nudo e furente.



"Drago?"



Ancora un ceffone cattivo. Sempre sulla bocca.



"Il Drago non tornerà più. E' acciaio."



Mi tempesti di pugni. Gridi.



"Che cazzo ti è preso, Ratto?"



Ti serro i polsi e li inchiodo al letto spalmandomi su di te.



"Ho un nome." Accosto le mie labbra alle tue. "Due sillabe di merda." Non ti bacio. Mi limito a respirarti addosso. "Qual'è, Ilaria? Dimmelo!"



Ti libero i polsi.



"David."



Mi scosto da te e tiro un sospiro.



"Brava bambina."



Mi dai un manrovescio.



"Stronzo."



Ti carezzo il faccino.



"Ho voglia della Venere Ambigua. Dov'è che la nascondi?"



Cerchi la mia bocca. La trovi. Mi mordi un labbro.



"Fottiti, Ratto!"



Mi spalmo di nuovo su di te. Ho un'erezione. Ne avverti il turgore contro il ventre.



"Kitty..."



Mi graffi i fianchi e la schiena.



"Fottiti!"



Mi insinuo tra le tue cosce e ti penetro a forza.



"Skizzo..."



Mi copri le braccia di morsi.



"Drago..."



Ti afferro per il collo. Stringo. Mi prendi a pugni. La mia stretta però non si allenta.



Sei in preda al panico. Ti manca l'aria. Riesci a girare di poco la testa. Scorgi il Golem. E' posato sul materasso a qualche millimetro dalla tua mano destra. Lo afferri e tenti un colpo alla cieca. Non sai esattamente quante volte. Hai chiuso gli occhi e sei precipitata nel nulla.

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