Un giorno in pretura
Il Pubblico Ministero ha terminato la sua requisitoria. E' il momento della tua arringa. Devi essere convincente. Altrimenti, il bel tomo di cui tu hai assunto il patrocinio le attenuanti se le scorda.
Ti rizzi in piedi e aggiusti la toga sulle spalle. Fissi il babbione che presiede la Corte d'Assise e gli sorridi. Lui ammicca e t'invita a parlare. Lo hai in pugno. Non potrebbe essere diversamente. Solo uno dei giudici a latere, una donnina arcigna sui quaranta, ti guarda con antipatia.
Stai per aprir bocca quando un rombo scuote il tribunale. Ti volti. Vedi un gigantesco robot irrompere nella sala delle udienze. Io lo seguo dappresso, avvolto nella mia elegantissima uniforme azzurra e oro da tenente degli Sky Lions.
I quattro scannagatti della Penitenziaria estraggono la beretta d'ordinanza. Me la puntano contro. Il robot va fuori di matto. Li disarma tutti sfasciando due teste e qualche sedia.
Alzi gli occhi al cielo e tiri un sospiro. Quindi ti rivolgi al babbione di prima.
"Signor Presidente?"
"Dica, avvocato."
"Farebbe d'uopo sospendere il dibattimento. Ho certi affarucci da discutere con questo uh... collega venuto dal futuro."
"Proceda allora. E si affretti prima che le cose volgano davvero al peggio."
Mi afferri per un braccio e mi trascini fuori dall'aula. Il robot ci vien dietro sferragliando.
Siamo in corridoio. Tu mi fissi accigliata. Io ti lancio un sorriso inossidabile.
"Steel?"
"Oh?"
"Sei peggio di una zecca. Mi stai sempre addosso."
"Sono dolente, Quanita, ma è più forte di me."
"Guarda, Ratto, tanto non te la do. Sono ir-ri-mor-chia-bi-le. Compris?"
"Lo so, Snowie. Non mi pare però d'avertela mai chiesta."
Sbuffi.
"Sei da manicomio."
"P.d."
"Eh?"
"Può darsi."
Ti scappa da ridere.
"Perché sei qui sulla Terra e non su Hesperia come mi avevi scritto tempo fa?"
"Perché tu, nel XXIV secolo, sei il mio Presidente, il mio Comandante in Capo e la mia attrice d'olofilm preferita. La tua scena madre in "Cuori infranti" è stata magnifica."
Ti porgo un pennino d'argento e una tua fotografia in tenuta da boxeur.
"Dai, Quanita, sii gentile: fammi un autografo con dedica."
Mi guardi. Hai degli occhi che sono più belli delle stelle della Cintura d'Orione.
"Cosa vuoi che scriva?"
"Al mio fornitore di chinotto."
Mi fissi. Non sai da che verso pigliarmi. Proprio non lo sai.
"Sei matto, completamente folle."
Ti regalo una carezza.
"Può essere, Snowie. A volte spavento pure me stesso."
oh ma cosa m'è venuto a quest'ora ...son qua che leggo e ancora non so se sei il Benni o il Pennak toscano...adesso che ci penso mentre reggo un biberon tiepidino penso...forse non c'è risposta...cazzo c'entra Benni e Pennak...ok ok notte notte come non detto.
RispondiEliminaAL MIO FORNITORE DI CHINOTTO
RispondiEliminaSnowie Quanita
^^
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