Martedì da leoni
Oggi Ares rincorre Afrodite.
E in Finlandia nevica.
Esistono tre tipi di mistress: la signora, la scannagatti e la caporalessa.
La signora è la "padrona" per eccellenza. Se non hai i cosiddetti, ti strizza il cervello come se fosse un budino creme caramel.
La scannagatti è la finezza fatta donna. Quando si mette a redarguire, ha lo stesso appeal di certe poliziotte.
La caporalessa, infine, è buona a poco. Tutt'al più ti tortura il birillo.
Oggi è il giorno della Solennità e dello Sfoggio d'allegrezza. Il mio amore continua a essere nudo e muto e io a cena sarò di birra e pizza.
Incontri davanti ai miei occhi di persone spettrali. Lussuriosi si scambiano effusioni che solo nei miei sogni. più. perversi . potevo. vedere. Il fantasma di una prostituta. Ghost Bitch. Mi seduce. Chiede quanto potrebbe piacermi l'amore anale. Attonita la guardo svanire davanti ai miei occhi. Così . evanescente. nella. sua. immortalità. Ed entra dentro di me. Sdoppiandosi. Mi manda in estasi. Sdoppiandosi.
*_La Cappellaia Matta_*
che questa sera è più pensierosa che mai
Sotto la pioggia
I carri armati a fari spenti nella notte sotto la pioggia
hanno lasciato strane tracce sull'asfalto piene di sabbia.
Il presidente dietro i vetri un pò appannati fuma la pipa
il presidente pensa solo agli operai sotto la pioggia.
Stanno arrivando da lontano con il futuro nella mano sotto la pioggia
come la notte di Betlemme hanno contato nuove stelle sotto la pioggia.
Dall'altra parte della strada come una statua si è fermata una colomba
manda uno sguardo verso il cielo che da qui in basso sembra nero,
sotto la pioggia.
Sotto la pioggia batte forte il cuore
ma la pioggia non ci bagna
e i due ragazzi con il loro amore
stan cercando una speranza
sotto la pioggia
stanno scaldando
quella colomba.
E piano piano volerà sulle nazioni e sulle città, sotto la pioggia,
sopra gli oceani e le bandiere, sopra le grandi ciminiere, sotto la pioggia.
Dall'altra parte della strada l'ultima spada si è spezzata contro la roccia
sulle mie mani leggo il cielo come un riflesso arcobaleno sotto la pioggia.
Sotto la pioggia batte forte il cuore
ma la pioggia non ci bagna.
I due ragazzi stan guardando il sole e la sera è una speranza
sotto la pioggia
sotto la pioggia
sotto la pioggia
Ratto subsonico
Come un fiume di città
sopravvivi,
tempo lento e denso,
grigiore intenso.
Occhi rossi rapidi,
clandestini,
sputi dritto al centro
senza un lamento.
Tu conosci la città,
i suoi respiri.
Hai un precoce senso
d'adattamento.
E sai che c'è un ritmo per tutto,
di gioia e dolore per tutto,
e ieri chissà e domani chissà,
che tutto si perde nel flusso.
E L'UNICA AMBIZIONE CHE HAI E' STARE IN PIEDI
CON UN SUONO IN TESTA CHE BUCA I PENSIERI -
ADESSO.
Hai la tua sovranità
sui pensieri,
sai che basta questo,
che il resto è lusso.
Hai pochi anni e già visto tutto,
masticato un dolore per tutto,
forse ieri chissà domani chissà,
che il flusso ti porta via tutto.
E L'UNICA AMBIZIONE CHE HAI E' STARE IN PIEDI
CON UN SUONO IN TESTA CHE BUCA I PENSIERI -
ADESSO.
OCCHI ROSSI LUCIDI SENZA PAURE - ADESSO - ADESSO - ADESSO
- ADESSO.
E sai che c'è un ritmo per tutto,
di gioia e dolore per tutto,
di gioia e dolore per tutto...
E L'UNICA AMBIZIONE CHE HAI E' STARE IN PIEDI
CON UN SUONO IN TESTA CHE BUCA I PENSIERI
OCCHI ROSSI LUCIDI SENZA PAURE - ADESSO
ADESSO - ADESSO - ADESSO - ADESSO.
Il Cesso d'Oro
Il paleontologo che è in me è lieto d'informarvi che, grazie a un coprolite di sauropode del peso di trentatré chilogrammi, il qui presente Serraglio ha vinto un bellissimo Cesso d'Oro *.
Si ringraziano Valpurgius, Ciubecca, Jan Solo e tutti gli altri membri della Commissione esaminatrice.
* Ci voleva davvero dopo la merda che la vita ti costringe a ingoiare tutti i giorni.
Ho una fantasia....mica la vengo a dire a voi...altrimenti che fantasia è?
Non vi è dubbio, molti sono i modi per trarre piacere dal condursi con casalingo fervore. Basta abbandonarsi al languido saliscendi di un piumino per radiatori, alle vibrazioni di una frusta elettrica per montare a neve chiare d'uovo, rinfrescare le parti erubescenti con un coltello ovale per parmigiano reggiano. Cadono tutte le ore appese all'orologio di cucina ed anche gli ammorbidenti per biancheria daranno ragione alla bianca eterea casalinga che attende il suo turno davanti al negozio di pasta fresca, mentre rammenterà del sesso prima della domesticità. Sesso non in cattività, ovvero piacere col gusto del selvatico, carne non frollata e amara o quantomeno dura da inghiottire senza porsi il problema di intonare i cuscini alle tende e le tende ai sottovasi del beniamino.
Io sono la prima e l'ultima,
io sono la venerata e la disprezzata,
io sono la prostituta e la santa,
io sono la sposa e la vergine,
io sono la madre e la figlia,
io sono le braccia di mia madre,
io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
io sono la donna sposata e la nubile,
io sono colei che da alla luce e colei che non ha mai partorito
io sono la consolazione dei dolori del parto
io sono la sposa e lo sposo,
e fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
io sono la madre di mio padre,
io sono la sorella di mio marito,
ed egli è il mio figlio respinto.
Rispettatemi sempre,
poichè io sono la scandalosa e la magnifica.
Mi è mancato scrivere in questo blog...un altro viaggio acido ha attraversato la mia mente...e tra un starnuto e una soffiata di naso vi saluto
*_La Cappellaia Matta_*
che oggi è più malata del solito
Il Re dei topi
Gioco a carte con la sorte
ad un vecchio tavolino d'osteria
ma la mia buona stella
sembra aver cercato questa sera altrove la sua compagnia.
Ma mi sento fortunato, che la vita mi ha insegnato
a non piangere sul latte che è versato
Io piango solo se il destino mi rovescia il vino
Io piango solo se il destino mi rovescia il vino
A proposito, scusate, non mi sono presentato:
Sono il Re dei topi e vivo nella notte
dentro ai bassifondi invento le mie rotte
sono il Re dei topi, cammino nella notte
negli angoli profondi, disegno le mie rotte.
Trascorro il tempo lungo vicoli neri
e se m'annoio faccio a pugni con i miei pensieri
devo ammettere che quasi sempre vincono loro
e fanno sì che la mia voce stoni in mezzo al coro.
Perché la mia mente ha predisposizione
a stare contromano quando c'è una direzione?
Sarà natura o forse c'ho le rotelle rotte,
di sicuro so soltanto,
di sicuro so soltanto che:
Sono il Re dei topi e vivo nella notte
dentro ai bassifondi invento le mie rotte
sono il Re dei topi, cammino nella notte
negli angoli profondi, disegno le mie rotte.
Ora il buio mi chiama, vi saluto, me ne devo andare via
c'è la sorte che m'aspetta ad un tavolo d'osteria
dentro il mazzo delle carte ci sarà una nuova sfida
perciò oste portaci da bere che comincia la partita.
Sono il Re dei topi e vivo nella notte
dentro ai bassifondi invento le mie rotte
sono il Re dei topi, cammino nella notte
negli angoli profondi, disegno le mie rotte.
Sono il Re dei topi e vivo nella notte
dentro ai bassifondi trascino le mie rotte.
Sono il Re dei topi!
Sono il Re dei topi!
Sono il Re dei topi!
Grazie per il regalo, grazie davvero.
A da veni' Baffone
- Ratto!
Steelrat si precipita nell'Ufficio Comando e si mette sull'attenti dinanzi alla scrivania dov'è seduto il Signor Capo.
- Comandi!
- E' ora di piantarla. Basta con gli scleri, le puttanate, i tortellini, le pin up, i tacchi e le regate nel non essere in compagnia di certi soggetti. Sii serio.
- Vostra Saggezza...
- Taci, bestia dannata, e obbedisci. Questo è un serraglio, non un bordello.
- Ma Vostra Saggezza...
- Ma Vostra Saggezza che? Stattene buonino e mangia un pò di castagne. In questi giorni mi sembri sullo scombinato forte.
- Signorsì, Vostra Saggezza.
Steelrat fa dietrofront e si avvia verso l'uscita dell'Ufficio.
- Ratto?
Steelrat si volta verso il Signor Capo e s'irrigidisce di nuovo sull'attenti.
- Comandi!
- Tu non sei un'entità astratta ma una persona incompleta, priva cioè della sua fisicità.
- Vostra Saggezza, queste son seghe mentali.
- O sottili distinzioni. Tutto dipende dal punto di vista. Te l'ho ripetuto mille volte.
- Però...
- Shut up, bestia dannata, shut up!
- Ma...
- Svanisci... dileguati... deflagrati... dissolviti... anzi atomizzati o ti schiaffo in punizione!
Steelrat indietreggia di qualche passo. Poi si ferma.
- Vostra Saggezza?
- Oh?
- A da veni' Baffone.
Joan
Siamo nel soggiorno, tu ed io, seduti nudi sul divano. Tu sei in erezione. Io non ancora.
Dei passi sottili. Joan fa il suo ingresso nella stanza. E' un sogno. Indossa soltanto il suo profumo e un paio di sandali bianchi dal tacco d'acciaio.
Inghiotto a vuoto. Io è da una vita che desidero una femmina come lei. Ne ho conosciute pochissime così. Divento rigido e colo. Tu mi lanci un sorriso complice.
Joan si avvicina al divano. Si accuccia tra le tue gambe. Ti sugge. Tiro un sospiro. Ho voglia.
Lei si stacca da te. Cerca la mia bocca. La trova. Le nostre lingue s'intrecciano. Sento il tuo sapore mischiato al suo. Non mi tengo più. L'afferro per i capelli e allontano le mie labbra dalle sue.
"Curly?", sibilo.
Joan mi guarda. I suoi occhi danno la scossa.
"Sì?"
"Prendilo."
Lei sorride maliziosamente. Io mi perdo nei suoi riccioli color miele.
Hai calpestato il mio orgoglio. Hai ucciso i miei sentimenti. Ho provato a piangere ma non sono uscite lacrime. Ho provato ad urlare ma non ho emesso un suono. Sai perchè?Sono immune al tuo odio, alla tua cattiveria, indifferenza. Non prenderai il suo posto. Che mi ha fatta ridere e piangere. Che mi abbracciata e baciata veramente. Mi guardava negli occhi e mi odorava i capelli. Mi prendeva per la vita e mi avvicinava a sè. Non piangerò per te. Ti ucciderò i sensi senza rimorso.
La Bella Guardò La Bestia
e Provò Caldo Amore.
La Bestia Guardò La Bella
e La Uccise In Nome
Della Vanità.
*_La Cappellaia Matta_*
Che oggi è molto arrabbiata...ma sogna di poter vedere da vicino l'arcobaleno
con le fatine...
Le cuirassier
Sei in cucina, agghindata nella tua mise più casalinga: abito scollato grigio antracite, grembiulino bianco, calze a rete e décolleté nere tacco dodici.
Controlli l'arrosto nel forno. Sei china in avanti e mi dai le spalle.
Arrivo di soppiatto. Ti tocco una spalla. Hai un sobbalzo. Io sogghigno inarcando un sopracciglio.
"Coquin", mi fai.
Ti arruffo i capelli. Settanta euro di parrucchiere andati in fumo in un colpo solo.
"Ce damné rat!", sbotti a voce alta.
Mi scosto. Tu ti rizzi in piedi e ti volti verso di me. Ti fisso. Sei alta e maestosa, un everest profumato tutto da scalare. Mi scappa un altro sogghigno.
"Ma chatte, tu es un parfait cuirassier."
Non sono riuscito a frenare la lingua. E' stata più veloce del cervello. Come al solito.
Tu abbozzi un sorriso e mi graffi una tempia con le tue unghie smaltate di rosso.