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I racconti qui pubblicati sono inoltre opera di fantasia. Ogni coincidenza con fatti reali e persone fisiche o giuridiche, realmente esistenti, o con enti, società, organizzazioni, gerarchie sia naturali che soprannaturali, è da ritenersi puramente causale.


giovedì 19 ottobre 2006

Ho una fantasia....mica la vengo a dire a voi...altrimenti che fantasia è?


Creo la mia maschera. La cipria bianca ricopre il mio volto facendolo sembrare irreale. Il rossetto rosso sulle mie labbra lo sbavo con le mani. Gli occhi neri non sembrano più i miei. Disegno una lacrima sulla guancia. Mi vesto con una gonna nera, le calze le strappo, rimango in reggiseno. Sul ventre scrivo Histeric Bitch. Faccio mille foto al mio corpo. Al mio viso. Una fantastica bambola psicotica. Una meravigliosa cappellaia matta. Bussano alla porta. Non apro. E’ mia sorella. Vuole parlarmi. Scatto foto. Ancora. Ancora. E ancora. Non smette di bussare. Mi prega di aprirle. Mi siedo sul davanzale. Fumo una sigaretta. L’aria fredda penetra fino alle ossa. Il vecchio alla finestra di fronte urla che sono una svergognata. Urla che devo vestirmi, che sono una maleducata. Lo guardo in silenzio. Sorrido e facendogli il dito medio torno dentro chiudendo la finestra. Dietro la porta silenzio. Solo la voce da vittima di mia madre mi raggiunge. Accendo la musica. Pretty like drugs inzia facendomi arrabbiare. Chiudo gli occhi e ballo. Mi muovo sinuosamente. In reggiseno. Una perfetta Cappellaia Matta. Mi muovo a scatti, a tempo con la musica. ‘Cause I’m a Pretty Like Drugs. Urla. Lei urla e io mi butto a terra disperata. Strappo le calze e poi i capelli. Sembra un cane rabbioso. Le sue urla mi perforano la testa. I brividi. Poi nuovamente la calma. Faccio sesso con me stessa. Coricata sul pavimento freddo mi graffio, con il ritorno delle urla. I load the gun, I wax and wain, subject all my pain into you, baby.

In momenti come questi vorrei avere un’amica come Isabella Santacroce di fianco. Che mi coccoli con le sue storie. Mi stringa durante la notte cantandomi Doll Parts.

 

Perché la vita è un revolver che ti devasta la faccia

 

*_La Cappellaia Matta_*

Che oggi è più perversa che mai...non saprete maiiiiiii

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