Shampoo
Odo uno scroscio d'acqua. Allungo una mano. Cerco. Esploro. Nulla. Incontro solamente la stoffa delle lenzuola. Tu non giaci più al mio fianco. Sei in bagno sotto la doccia.
Scucio le ciglia, apro gl'occhi e mi stiracchio grugnendo soddisfatto. Scendo dal letto. Vo alla portafinestra della camera e scosto le tende. Guardo quanto si profila oltre il parapetto del terrazzo: la piazza dei fruttivendoli ambulanti, i capannoni del porto, la sede dell'Ufficio Locale Marittimo, il molo sud, l'Adriatico. Socchiudo le palpebre e aguzzo lo sguardo. Le acque del mare, plumbee e cupe come il cielo che incombe su di esse, sono crespe a causa del vento che spira gelido da est. Sono attraversato da un brivido.
Lo scroscio d'acqua è sempre lì. Continua a vagare per la stanza insistente e invitante.
Sono attraversato da un altro brivido. Ho un'idea birichina. Giro sui talloni e caracollo fino alla porta della toilette. Prendo la maniglia. Tiro e precipito in bagno chiudendo la porta silenzioso e furtivo.
La stanza ha una temperatura molto gradevole. Tiro un sospiro e punto gl'occhi sul box della doccia. Ti scorgo di schiena dietro i vetri della cabina. La vista dei tuoi glutei sodi e formosi accende il mio desiderio. Mi tocco diventando subito duro. Afferro il Fructis dalla borsa da toilette che si trova sullo sgabello accanto al lavabo e apro le ante del box. Tu ti volti verso di me in preda a un forte spavento e con in mano una delle minuscole saponette dell'hotel. Inchiodi il tuo sguardo al mio. Ho una fame di te che neanche immagini. Perdo liquido seminale a più non posso.
"Ratto?"
Avanzo d'un passo ed entro nella cabina. Un getto d'acqua calda mi bagna torso e gambe.
"Oh..."
"Che ti prende?"
"Il solito, Rée: ho voglia di farmi uno shampoo."
Ti sollevi sulla punta dei piedi e m'insaponi la bocca con una mossa decisa.
"Matto."
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