Speed
Autostrada Torino-Milano, direzione Torino, da qualche parte tra i caselli di Marcallo Mesero e Novara Est. La Cinquecento TwinAir blu carismatico su cui stiamo viaggiando divora un chilometro dopo l'altro, spinta dagl'ottantacinque cavalli del suo motore bicilindrico turbo. Il tachimetro posto dietro il volante in pelle segna poco più di novanta. I quattro altoparlanti dell'impianto hi fi eruttano a tutto volume "Buongiorno bell'anima" di Biagio Antonacci. Storco il naso. Sbuffo. Non riesco a digerire la voce di quella piaga. Proprio non gliela fo.
"Che hai?", mi domandi tu lanciando un'occhiata nella mia direzione.
"Nulla", rispondo io secco.
Due Tir si profilano davanti a noi. Guardo nello specchietto retrovisore del conducente. La Skoda station wagon che ci segue da qualche minuto è ancora molto distante. Ho strada libera. Decido quindi per il sorpasso dei camion. Premo l'acceleratore più a fondo. Aziono le frecce. Cambio corsia. La Cinquecento si trascina prepotentemente in avanti col suo caratteristico rombo. Il tachimetro è salito a centotrenta. Tu t'aggrappi alla maniglia dello sportello.
"Vai piano", sibili.
Non rispondo. Continuo a premere l'acceleratore.
"Sei sordo? Rallenta!"
La TwinAir supera di slancio i Tir. Fila a centocinquanta ormai.
Giro la testa. Ti fisso.
"Reggi lo sterzo."
"Eh?"
"Reggi lo sterzo!"
Tolgo le mani dal volante. Tu lasci la maniglia dello sportello e ti protendi verso il posto di guida per afferrare lo sterzo con tutta la forza che hai. Sei impaurita ma anche piena di rabbia.
"Vuoi che c'ammazziamo?"
Non ti degno d'una risposta. Sgancio la cintura di sicurezza che mi tiene avvinto al sedile del pilota. Sbottono i Levi's. Li tiro giù fino alle caviglie insieme ai boxer badando a non mollare la presa sull'acceleratore. Tu mi guardi costernata.
"Sei fuori? Ti pare il momento?"
Rido.
"Fammi un succhiotto, su."
"No."
"Sii buona."
"No!"
Ti vengo addosso. Voglio baciare i tuoi seni prosperosi. Tu opponi resistenza. Ti dimeni. Io m'incollo viepiù. Non demordo. T'aggrappi al volante. Gli dai degli strattoni. La Cinquecento sbanda e zigzaga tra una corsia e l'altra. Rischiamo grosso. Uno dei camion alle nostre spalle si mette a suonare le trombe.
"T'arrendi?"
Inchiodi il tuo sguardo al mio. Annuisci.
"Questa però me la pagherai cara."
Sogghigno.
"Non m'importa. Son pronto a tutto."
Torno padrone dello sterzo. Allento la presa sull'acceleratore. La TwinAir diminuisce di velocità a centoventi posizionandosi stabilmente sulla corsia centrale. Controllo gli specchietti retrovisori. Abbiamo strada a sufficienza sia davanti a noi che dietro. Stacco la mano destra dal volante. L'allungo verso di te. Tu non scappi. Mi permetti di carezzarti le guance e il mento.
"Mangiami."
Slacci la cintura di sicurezza. Ti chini su di me e divori il mio uccello. L'assapori lentamente, centimetro dopo centimetro. Divento turgido e duro nella tua bocca calda. Tiro un sospiro. Mugolo.
"Ancora, paciu, voglio essere tuo."
Ingoi più in profondità. Succhi con estrema perizia. Tiro un altro sospiro.
"Dio, quanto sei bella."
L'impianto hi fi erutta adesso la voce di Gianna Nannini che canta "Amandoti". Mi spunta in viso un sorriso ebete mentre colla mano non impegnata a tenere lo sterzo ti sfioro i lunghi capelli rossi e la schiena. Noto che il tachimetro è sceso ulteriormente. Segna ora poco meno di cento. Vorrei pestare sul gas ma non posso. Tu hai fatto uscire il cazzo dalle labbra e ti sei gettata a corpo morto tra le mie cosce per titillarmi i testicoli con dei sapienti colpetti di lingua.
"Togliti", rantolo. "Devo accelerare. Perdiamo potenza."
Un dolore lancinante. Hai morso uno dei miei gioielli.
"Ehi!"
Altro morso. Altro dolore lancinante.
T'afferro i capelli. Tiro. Tu non cedi e resti avvinghiata a me. Mordi. Sono costretto a desistere. Uso una mano sola. Non ho molta forza.
"Levati di dosso, miseria ladra!"
Hai ripreso l'uccello in bocca. Lo tieni tra i denti, stretto. Mi sfuggono le tue intenzioni. Non penso tu voglia provare a evirarmi. Te ne manca lo stomaco. Non t'ho però mai vista così determinata e furiosa. Lancio un'occhiata agli specchietti retrovisori. I due Tir di prima, sulla corsia lenta, c'hanno quasi raggiunto. Anche la Skoda station wagon s'è avvicinata. Macina asfalto sulla nostra stessa corsia, più veloce di noi che andiamo a ottanta. Rido. Ho avuto una folgorazione. So com'uscire da quell'impasse. Intono perciò a squarciagola Bach per sovrastare i gorgheggi della Nannini.
"Komm süsser Tod, komm selge Ruh 1!"
Metto entrambe le mani sul volante. Lo stringo fino a sbiancare le nocche.
"Komm, führe mich in Freide, weil ich der Welt bin müde 2 !"
Do un colpo allo sterzo. La Cinquecento cambia violentemente corsia e taglia la strada ai camion. Il primo di questi frena con un gran stridio di gomme.
"Komm, ich wart auf dich, komm bald und führe mich 3."
Do un secondo colpo allo sterzo. La TwinAir schizza di lato e torna a invadere la corsia centrale.
"Drük mir die Augen zu komm selge Ruh 4!"
Il conducente della Skoda, un ragazzotto dai capelli ricci brizzolati, c'evita per un pelo scagliando la station wagon sulla terza corsia. È piuttosto incazzato. Agita i pugni e suona il clacson come un invasato. Io me ne frego. Do l'ennesimo colpo allo sterzo. La Cinquecento s'infila nuovamente nella corsia lenta. Stavolta sono i Tir a strombazzare contro di noi. Tu decidi che è abbastanza. Ti scolli da me. Io scalo marcia. Passo dalla quinta alla quarta. Premo l'acceleratore a tavoletta per ingranare ancora la quinta quando il motore prende giri. La TwinAir sfreccia in avanti e supera la Skoda. Poi si lancia verso Novara a più di centotrenta. Sono soddisfatto. Ho ristabilito lo status quo ante.
"Ti detesto", mi fai.
I quattro altoparlanti dell'impianto hi fi diffondono intorno a noi una delle mie musichette preferite, "The Italian Job" di Quincy Jones.
Sistemo un pò meglio sul sedile le chiappe nude e ti fisso intensamente. Sorrido.
"Io Tarzan, tu bona."
Scuoti la testa.
"Matto, sei tutto matto."
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1 Vieni, dolce morte, vieni benedetto riposo!
2 Vieni, guidami alla pace, poiché sono stanco del mondo.
3 Vieni, t'aspetto, vieni presto e guidami.
4 Chiudimi gl'occhi. Vieni benedetto riposo!
sei tutto matto, tu e le tue fantasie....datti una calmata..RATTO!!!!
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