Simona
Dialogo intercorso qualche anno fa tra me e una sexy centralinista molto simpatica.
Ciao, io sono Simona. Tu come ti chiami?
Nessuno.
Nessuno?
Sì, Nessuno.
S'ode un fruscio. E' rimasta senza parole. A volte fo quest'effetto.
Da dove chiami?
Da Firenze. Però mi sento parecchio finlandese.
Un altro fruscio. Adesso non sa più da che verso pigliarmi.
Quanti anni hai?
Uno in più dell'anno scorso.
Hai voglia di coglionare?
No, voglio eccitarmi. Aiutami, ti prego.
Ricominciamo daccapo, ok?
Hyvä.
Si pronuncia "uva" o giù di lì.
Eh?
E' finnico. Significa "va bene".
Io mi chiamo Simona. E tu?
Nessuno.
Un sospiro, forse di rassegnazione.
Quanti anni hai?
Ventisette.
Da dove chiami?
Da Firenze. E tu da dove parli?
Da Milano.
Son stato militare da quelle parti. Fate un risotto che è la fine del mondo. Sai cucinare?
Un poco.
Cosa?
Di tutto un pò.
Brava. Lo sai come dice il proverbio? "Femmina cuciniera pigliala per mugliera; femmina piccante pigliala per amante". O era mogliera? Boh?
Lavori?
No, studio. E tu?
Anch'io. Fo giurisprudenza.
Giurisprudenza? Io ero iscritto a Giurisprudenza, poi son passato a Scienze Politiche. Sei in pari con gli esami?
No. E tu?
Sì, sto scrivendo la tesi.
Quando pensi di laurearti?
Non lo so. E tu?
Quando finisco gli esami. E' dura però. Questo part-time mi massacra. Ho degli orari assurdi. Stanotte, per esempio, devo star su fino alle cinque.
La vita è una merda, eh?
Già.
Che tempo fa lassù a Milano?
Uno schifo. E lì a Firenze?
Uno schifo anche qui.
Come sei fatto?
Moro, occhi castani, molto peloso. Ti vo bene?
Sì, mi piacciono gli uomini villosi.
E tu come sei?
Bionda, occhi verdi, quarta di reggiseno. E ho la passerina depilata. Ti vo bene?
No.
Perché?
Perché non sei qui, ecco perché.
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